venerdì 15 maggio 2020

Un piccolo pensiero per il gigante


Alla mia età il mondo lo si vede in un contesto assai diverso da quello che si vive con gli occhi di un bambino. Bambini tutti lo siamo stati ed almeno io non vedevo una grande differenza tra i campioni del wrestling e gli eroi dei cartoni cartoni animati o dei fumetti. Tutto questo fino ad una domenica mattina del 1993. Era appena passato in televisione un episodio dello show "WWF Wrestling Challenge". Una volta terminati gli incontri e trasmessa la sigla di chiusura, sullo schermo apparve un volto a me familiare. Era quello di Andrè Renè Rousimoff, meglio noto come Andrè the Giant. Sotto il suo nome vi era riportata la data di nascita - il 19 maggio 1946 - e quella della sua morte, il 27 gennaio 1993.
Rammento ancora come se fosse ieri quella fredda domenica mattina. Mi trovavo nel mio letto, mi ero svegliato alle nove per assistere all'imperdibile puntata settimanale del citato show televisivo. Ma alla vista di quell'immagine una forte emozione mi scosse nel silenzio del gelido inverno mattutino. Non appena ebbi il tempo di realizzare ciò che avevo appena visto, ricordo che una lacrima mi scese dall'occhio percorrendo tutta la guancia. E' stato forse allora che ho veramente realizzato che i campioni del wrestling non sono soltanto eroi inventati dalla fantasia. Sono uomini, proprio come me. Hanno una famiglia, provano delle emozioni e riescono a farle provare a tutti noi che li ammiriamo.
Un eroe della mia infanzia se ne era appena andato per sempre e stava portando via con sè anche una prima fase della mia adolescenza. Ci ho messo qualche minuto prima di rendermi conto che da quel momento in poi Andrè sarebbe esistito soltanto nei miei ricordi ed in quelli di tutti coloro che, come me, hanno vissuto con lui alcuni dei gloriosi anni della sua lunghissima carriera, ancora più belli se visti con lo sguardo di un bambino.
Da quel giorno, ogni qualvolta leggo qualcosa sul "gigante buono", provo un attimo di commozione e la mia mente va a ricercare quell'istante triste e malinconico, ma allo stesso tempo carico di significato.
Andrè, io ho la certezza che tu puoi sentirmi da lassù. E con questo pensiero voglio ringraziarti per tutte le emozioni che ci hai fatto vivere.

*** Articolo scritto nella sua versione originaria nel marzo 2001 ***

"Titan Morgan" Manuele Poli


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