giovedì 30 aprile 2020

I ritiri ed i ritorni di Hulk Hogan

In questo articolo, aggiornato al maggio del 2010, vengono ripercorsi e raccontati nel dettaglio i numerosi ritiri e ritorni dei quali Hulk Hogan, la più grande superstar di tutti i tempi, si è reso protagonista nel corso della sua lunga carriera. A rendere più ricco ed interessante questo approfondimento storico, non mancano descrizioni di quanto avveniva dietro le quinte, lontano dalle telecamere e nella sua vita privata.


IL DEBUTTO NELLA FLORIDA CHAMPIONSHIP WRESTLING ED IL PRIMO RITIRO (1977)
Dopo essersi allenato per diversi mesi alla corte del noto lottatore giapponese Hiro Matsuda (campione NWA Southern dei pesi massimi) e del "wrestler-promoter" Eddie Graham" (anche lui ex detentore del titolo NWA Southern dei pesi massimi), Hulk Hogan viene ritenuto pronto per disputare il suo primo incontro da professionista intorno alla fine dell'anno 1977 per la Florida Championship Wrestling.
Inizialmente, il "promoter" della federazione Eddie Graham, decide di far indossare al giovane Hogan una maschera in modo tale che, nel caso fosse incorso in qualche brutta figura dovuta all'inesperienza, nessuno lo avrebbe comunque riconosciuto in futuro. Il suo nome sarebbe stato quello di Super Destroyer ed il suo primo avversario Brian Blair. Il match termina in un pareggio, ma Hulk Hogan, nei panni del Super Destroyer, riesce ad impressionare favorevolmente sia i "promoter" che il pubblico, dimostrando grande impegno e dedizione in un match che lo vedeva opposto ad un avversario provvisto di solide basi tecniche acquisite soprattutto sui tappeti della lotta libera amatoriale.
Nonostante l'ottima prestazione, Eddie Graham ed i dirigenti della Florida Championship Wrestling decidono di utilizzare Hulk Hogan soltanto per una serata alla settimana il lunedì e di pagarlo venticinque dollari a prestazione. La ragione di questa decisione era da ricercarsi nel figlio del "promoter", Mike Graham, che non avendo mai visto di buon occhio Hulk fin dai tempi delle scuole superiori, non voleva che il padre concedesse al giovane collega un'opportunità.

Dopo ben quattro mesi, Hulk Hogan aveva disputato soltanto dieci incontri, meno di uno alla settimana. In più, lo stile in cui gli veniva chiesto di esibirsi non lo soddisfaceva, in quanto doveva disputare esclusivamente match di apertura della durata di venti o trenta minuti limitandosi a sferrare pugni e calci, un "background" ben diverso da quello che aveva appreso dal "trainer" Hiro Matsuda, esperto nella preparazione tecnica degli atleti di grossa stazza.
Rendendosi conto di non avere alcuna possibilità di fare del wrestling il suo mestiere a causa dei guadagni veramente troppo bassi ed avendo ormai lasciato il tetto familiare per cavarsela da solo, Hogan decide di ritirarsi dopo soltanto quattro mesi di carriera e si mette in testa di aprire una palestra insieme a Whitey Bridges, un body builder proprietario di un locale nel quale Hogan aveva suonato insieme alla sua "band" musicale fino a qualche anno prima.
In poco tempo, i due soci in affari aprono una palestra in Cape Canaveral e la chiamano Whitey's and Terry's Olympic Gym (Terry Gene Bollea è il vero nome di Hulk Hogan).

In contemporanea, Hogan lavora anche nel locale di Whitey Bridges come barista e per farsi dare una mano in tutti questi impegni, decide di mettersi in contatto con il fratello di una cara amica con la quale si era diplomato alla Robinson High School di Tampa, Florida: Ed Leslie, che qualche anno più tardi diverrà noto nella World Wrestling Entertainment come Brutus "the Barber" Beefcake.
Nei pochi momenti liberi rimanenti tra gli impegni con la palestra ed il lavoro nel club di Whitey Bridges, Hulk Hogan decide di insegnare all'amico Ed Leslie qualche tecnica di wrestling per mantenersi in allenamento, in quanto il suo sogno proibito restava comunque quello di poter tornare a calcare il ring un giorno o l'altro.


IL RITORNO A PENSACOLA, LE PARENTESI IN GEORGIA ED A MEMPHIS ED IL SECONDO RITIRO (1978-1979)
Ed i presupposti per un ritorno alla carriera di wrestler sorgono quando Whitey Bridges, convinto da sua moglie, decide di chiudere la Whitey's and Terry's Olympic Gym e di vendere il club a terzi.
Hulk Hogan, rimasto ancora una volta con un pugno di mosche e senza un centesimo in tasca (il proprietario della palestra era Withey, Hulk non era altro che un socio in affari), decide di contattare un ben noto lottatore con il quale era divenuto ottimo amico: l'ex campione del mondo dei pesi massimi WWWF "Superstar" Billy Graham, dicendogli che in questo tempo si era allenato duramente in palestra e che le sue braccia erano divenute le più grandi del mondo. Billy Graham stentava a crederci, ribadendo che era lui ad avere le braccia più grandi in assoluto, ma il giovane Hulk, ribattendo ogni suo tentativo di affermazione verbale, riesce a convincere "The Superstar" a fare una telefonata al "promoter" Louie Tillet che promuoveva spettacoli nei territori dell'Alabama e del Pensacola.
In men che non si dica, Hulk Hogan era pronto a tornare sul ring ancora una volta e non più nei panni del cattivo mascherato Super Destroyer, bensì del "fan favourite" Terry Boulder (una storpiatura del suo vero nome, Terry Bollea), in compagnia di suo "fratello" Ed Boulder, ovviamente interpretato da Ed Leslie.

Questa è la seconda esperienza di Hulk Hogan nel duro mondo del wrestling territoriale dell'epoca, un contesto nel quale l'entità dei sacrifici superava di gran lunga il valore dei miseri guadagni. Hogan e Leslie, sempre in strada per recarsi agli spettacoli promossi dalle federazioni per cui lavoravano, la notte dormivano nell'auto di Hulk sulla spiaggia di Pensacola, accanto alla vettura dove alloggiavano i Samoans, Afa e Sika, mentre la mattina al risveglio, si lavavano e si radevano la barba nei bagni pubblici, in quanto non avevano abbastanza soldi per potersi permettere una camera d'albergo. Nel pomeriggio si mettevano in viaggio per le città di New Brunswick, Mobile, Montgomery o Dothan, dove avevano luogo le serate di wrestling. Hogan partecipa anche ad una trasmissione in TV dove è l'ospite speciale insieme all'attore che intepretava l'Incredibile Hulk nella popolare serie televisiva, ovvero Lou Ferrigno. Poiché Hogan appare ancora più grosso del body builder Ferrigno, il presentatore del "talk show" comincia a far notare la cosa agli spettatori ed il giorno dopo tutti lo chiamano "Hulk". E' così che nasce il personaggio di Terry "the Hulk" Boulder.
Per breve tempo in questo periodo (siamo a cavallo tra il 1978 ed il 1979), Hulk Hogan lavora anche per la federazione di Jerry "the King" Lawler e Jerry Jarrett con base operativa in Memphis, Tennessee e per la compagnia, con sede in Georgia, del "promoter" omosessuale Jim Barnett che decide di ribattezzare Hulk Hogan Sterling Golden. Quindi, quando si esibiva per Louie Tillet, Jerry Lawler e Jerry Jarrett, Hogan veniva soprannominato Terry "the Hulk" Boulder, mentre quando lavorava per Jim Barnett era Sterling Golden. Ma qualunque nome si portasse appresso, il risultato era sempre il medesimo. Il pubblico impazziva per lui, lavorava sette giorni alla settimana e la migliore paga che aveva ricevuto per aver disputato undici incontri in sette giorni era stata di centoventicinque dollari, non abbastanza per poterci vivere.
Ed è così che Hulk Hogan decide di tornarsene a casa e chiudere definitivamente la sua breve parentesi con il wrestling.

Hogan decide di tornare a prestare lavoro al porto di Tampa, dove aveva cominciato a lavorare qualche anno prima per pagarsi gli allenamenti di Hiro Matsuda. Si trattava di un mestiere poco gratificante ma molto faticoso e per il quale occorreva buona resistenza, grande umiltà, forza di volontà e vigore fisico. Qualità che di certo non mancavano al giovane Hogan, deciso anche a fare il duro mestiere dello scaricatore di porto pur di riuscire a cavarsela da solo per costruirsi un futuro. Si trattava di una vita faticosa ed impegnativa, ma di certo più semplice di quella del lottatore di wrestling; si lavorava e si veniva pagati, non c'erano incertezze in merito.


IL DEBUTTO NELLA WORLD WIDE WRESTLING FEDERATION E LA SCELTA DI HOLLYWOOD (1979-1981)
Ma un giorno, Hogan riceve una chiamata dal suo vecchio amico nonché pluricampione del mondo dei pesi massimi NWA Terry Funk, che gli dice (dialogo tratto dall'autobiografia di Hulk Hogan):
-Me lo vuoi spiegare cosa hai in quella testa? Stavi per diventare la più grande stella nella storia del wrestling e te ne torni a fare lo scaricatore di porto?-.
Hogan, ben lungi dall'essersi reso conto delle proprie potenzialità, gli risponde: -Sei matto per caso? Io non riuscirò mai a guadagnare abbastanza soldi nel wrestling per poterci vivere! Non sono capace di saltare dalla corde, non sono in grado di eseguire i doppi calci volanti e di certo non sono il ragazzo più atletico di questo mondo. Sarò anche grande e grosso ed avrò una buona presenza fisica, ma non sarò mai il lottatore tecnico che vogliono loro! Inoltre non mi piace quello stile di vita dei wrestler, che passano la notte a bere alcolici ed a fare baldoria!-.
Terry Funk informa quindi Hulk Hogan che un noto "promoter" di New York ha sentito dire che ovunque si esibisse Terry "the Hulk" Boulder, i palazzetti presentavano ogni volta un tutto esaurito e sarebbe quindi seriamente intenzionato a portarlo alla sua federazione. Stiamo parlando di Vince McMahon Sr. (padre di Vince McMahon) e della sua World Wide Wrestling Federation (oggi nota come World Wrestling Entertainment).
Anche se riluttante, alla fine Hogan decide di andare a colloquio con Vince McMahon Sr. ad Allentown, Pennsylvania, dove la WWWF registrava i propri spettacoli televisivi.
Dopo una lunga chiacchierata, alla fine Hogan accetta la proposta di Vince Sr., che comprendeva, tra le altre cose, un appartamento in West Haven, Connecticut, a due passi dalla residenza dei McMahon ed una sorta di "baby sitter", ovvero il veterano italo-americano Tony Altamore, che si sarebbe dovuto prendere cura dell'inesperto Hogan fuori del ring. Ma il cinquantenne Altamore si rivela essere più un diavolo sulla spalla del giovane piuttosto che una guida, dato che lo introduce alla vita notturna fatta di alcoolici e di sesso sfrenato con le "wrestling groupies", ovvero le ragazze che all'epoca si recavano agli spettacoli per abbordare i lottatori.
Vince McMahon Sr., che, a differenza di molti degli altri "promoter" per i quali Hogan aveva lavorato, non è un lottatore e non ha interesse a promuovere se stesso o i suoi parenti, intravede grandi potenzialità nel ragazzo alto, biondo, muscoloso e dalla parlata accattivante e pensa di farne una "star", l'idolo degli irlandesi-americani e decide di chiamarlo per la prima volta Hulk Hogan. Ironia della sorte, Hogan non ha neanche un centesimo di sangue irlandese nelle sue vene, in quanto suo padre era italiano e sua madre italo-franco-panamense. Ma all'epoca, gli italo-americani di New York avevano già Bruno Sammartino per cui tifare, quindi Hulk Hogan avrebbe dovuto rappresentare la grande speranza irlandese.

Hogan debutta dunque nel dicembre del 1979 nella World Wide Wrestling Federation sconfiggendo Ted DiBiase al Madison Square Garden di New York e nonostante sia schierato dalla parte dei cattivi, riesce immediatamente a suscitare una buona impressione nei confronti del pubblico che non aveva mai visto un atleta del genere. Dopo una "faida" con Andrè the Giant, alcuni incontri con Gorilla Monsoon, Tony Atlas, Tito Santana ed altri "fan favourite" dell'area di New York e diversi "tour" in Giappone in compagnia del fidato "manager" Freddie Blassie, Hulk Hogan viene contattato nel 1981 da Sylvester Stallone per interpretare la parte del campione del mondo di wrestling "Thunderlips" (Labbra Tonanti) nel film Rocky III. Hogan accetta di buon grado, ma alcune giornate in cui vengono effettuate le riprese del film coincidono con diverse registrazioni televisive della World Wide Wrestling Federation.
Vince McMahon Sr., un uomo all'antica che non aveva una mentalità imprenditoriale paragonabile a quella del figlio, non vede di buon occhio la partecipazione di Hogan al film di Stallone e lo informa che deve prendere una decisione: lavorare come lottatore o come attore di Hollywood.
Hogan non si lascia sfuggire l'occasione di partecipare ad un film di successo come Rocky III ed opta per restare con Stallone. Decisione che in seguito si rivelerà molto proficua sia per lui che per il mondo del wrestling in generale, in quanto dopo la partecipazione a quel lungometraggio, ha inizio la fama di carattere mondiale per Hulk Hogan, che viene conosciuto anche all'estero ed ha la possibilità di promuovere la sua immagine essendo costantemente invitato a vari "talk show" televisivi in tutta la nazione.


IL DEBUTTO NELLA AMERICAN WRESTLING ASSOCIATION ED I PROBLEMI CON VERNE GAGNE (1981-1983)
Verne Gagne, "promoter" della American Wrestling Association nel Minnesota (probabilmente la più importante federazione dell'epoca), intravede in Hulk Hogan (ormai rilasciato dalla WWWF) una figura che può permettergli di portare una grossa pubblicità a livello di immagine per la sua compagnia ancora prima che il film Rocky III esca nelle sale e decide quindi di introdurlo nel suo vivaio di campioni. Siccome il "Thunderlips" di Rocky III era tutto meno che un buono, Verne Gagne pensa di promuovere Hulk Hogan come un cattivo anche nella AWA, lasciando che ad interpretare la parte dei favoriti dal pubblico fossero i suoi amici e parenti. Hogan si trova quindi nuovamente a scontrarsi con la politica di conduzione familiare e nepotismo delle federazioni, ma stavolta, a differenza di quanto avvenne nella Florida Championship Wrestling, ha tutto il pubblico schierato dalla sua parte. Gagne va in panico, in quanto aveva previsto che i "fans" avrebbero dovuto fischiare il cattivo Hogan, ma al contrario, lo acclamano in tutte le arene come non era mai successo a nessun altro lottatore della sua federazione. Il campione del mondo dei pesi massimi della AWA in quegli anni era Nick Bockwinkel, un lottatore tecnico del quale il pubblico sembrava essere ormai stufo, ma che veniva comunque tenuto ai vertici della classifica in quanto era il miglior amico di Verne Gagne. Un'altra delle stelle principali della federazione, nonostante non fosse niente di eccezionale come wrestler, era invece Greg Gagne, figlio di Verne.
Tutto il pubblico voleva vedere Hulk Hogan sconfiggere Nick Bockwinkel e conquistare la corona di campione del mondo dei pesi massimi AWA, ma ogni incontro tra i due finiva sempre con verdetti poco chiari o con una vittoria del campione ottenuta irregolarmente.
Per divenire campione, Hulk Hogan doveva pagare un caro prezzo, ovvero quello si sposare la figlia maggiore di Verne Gagne, in modo tale da entrare a far parte della famiglia, e garantire allo stesso Verne una percentuale sui guadagni ottenuti negli incontri disputati nella New Japan Pro Wrestling (altra federazione per la quale Hogan lavorava all'epoca).
Hogan non accetta tali condizioni, ma ormai l'incontro per il titolo tra Hulk e Bockwinkel era già stato fissato e pubblicizzato in tutto il paese, tanto è che i "fans" sentivano che era nell'aria un passaggio di mano della cintura. Hulk Hogan, tra il tripudio generale della folla, riesce a schienare il campione ed a conquistare il titolo del mondo dei pesi massimi, ma Gagne fa ribaltare la decisione sostenendo che lo schienamento operato da Hogan era irregolare (come se quelli portati a segno da Bockwinkel fino ad allora fossero stati regolari...) e che la cintura doveva quindi tornare al legittimo proprietario, screditando in questo modo, non solo The Hulkster, ma anche il numeroso pubblico pagante.

Ma per arrivare all'episodio che ha convinto Hulk Hogan a lasciare definitivamente la federazione di Verne Gagne, occorre premettere che The Hulkster all'epoca aveva dato vita ad una piccola attività collaterale che consisteva nella vendita di magliette riportanti ognuna un messaggio diverso sempre sul tema "Hulkamania" (il fenomeno della Hulkamania ha avuto inizio proprio nella AWA).
Di ritorno da un "tour" in Giappone, Hogan si rende conto che Verne Gagne aveva fatto stampare una linea di magliette identiche a quelle che vendeva lui e per ripicca, si rifiutava di dare ad Hulk una percentuale sui guadagni conseguenti allo sfruttamento della sua immagine.
Una sera a Rosemont Horizon in Chicago, Hogan, in squadra con Greg Gagne e Jim Brunzell, affronta Ken Patera, Jerry Blackwell e Sheik Adnan El Kaisse.
Steve Taylor, che al tempo era un fotografo (oggi è uno dei produttori esecutivi della WWE), consegna di nascosto un biglietto ad Hulk Hogan nel quale sta scritto di chiamare Vince McMahon il prima possibile.


IL RITORNO ALLA WORLD WRESTLING FEDERATION E LO SCANDALO STEROIDI (1983-1992)
Hogan, dopo l'ennesima discussione con Verne Gagne, si decide a lasciare la AWA ed a contattare Vince McMahon, ma stavolta non si tratta di Vince McMahon Sr., bensì del figlio, che all'epoca stava rilevando la World Wide Wrestling Federation (in seguito ribattezzata World Wrestling Federation) del padre nella sua compagnia chiamata Titan Sports Inc.
Vince McMahon spiega ad Hulk Hogan la sua intenzione di espandere la federazione a livello nazionale ed in seguito mondiale ideando un nuovo concetto di wrestling maggiormente rivolto all'intrattenimento per famiglie, ed avendo sentito parlare di questo fenomeno della "Hulkamania" esploso nel Minnesota, pensava di imbellirlo e farne il punto focale della sua federazione; naturalmente Hulk Hogan sarebbe stato il campione del mondo dei pesi massimi WWF nonché protagonista indiscusso di questa nuova era del wrestling.
Siamo alla fine del 1983, quando l'allora campione del mondo dei pesi massimi WWF Bob Backlund, si rifiuta di concedere all'astro nascente Hulk Hogan un incontro per il titolo.
Il motivo era che, secondo Backlund, chiunque non fosse stato un atleta olimpico o amatoriale non era degno di indossare quella cintura. Ipotesi alquanto ridicola, se si pensa che prima di Hogan, il titolo di campione del mondo WWWF era stato detenuto, tra gli altri, da Bruno Sammartino e da "Superstar" Billy Graham, lottatori che non avevano di certo un "background" di lotta amatoriale.
Vince McMahon Sr., molto legato a Bob Backlund, pensa di dar ragione al campione ed Hulk Hogan, vedendo volatilizzarsi le promesse che gli erano state fatte, lo informa della sua intenzione di lasciare immediatamente New York e di tornare in Minnesota alla AWA, dove era considerato un Dio in terra. Fortunatamente interviene Vince McMahon Jr. che riesce a stabilire un compromesso: Bob Backlund avrebbe affrontato The Iron Sheik, atleta che ha rappresentato l'Iran ai giochi Olimpici ed in altre competizioni internazionali, mettendo in palio la sua cintura di campione del mondo dei pesi massimi WWF. Hulk Hogan avrebbe sfidato il 23 gennaio 1984 al Madison Square Garden di New York, il vincitore di tale contesa.
The Iron Sheik sconfigge Bob Backlund grazie alla sua terribile presa chiamata "camel clutch" e diventa il nuovo campione del mondo dei pesi massimi WWF.

IL 23 gennaio 1984 assistiamo alla definitiva consacrazione del fenomeno della Hulkamania, quando Hulk Hogan si presenta al Madison Square Garden accompagnato dalla musica "Eye of the Tiger", colonna sonora del film Rocky III. In questa data, Hogan sconfigge lo sceicco iraniano e diventa il campione del mondo dei pesi massimi WWF per la prima volta, cintura che difenderà per più di quattro anni consecutivi. Dopo l'incontro, The Iron Sheik raggiunge Hulk Hogan nello spogliatoio in lacrime, lo abbraccia, si congratula con lui e lo informa in presenza di Vince McMahon che la sera prima aveva ricevuto una telefonata da parte di Verne Gagne che gli aveva offerto centomila dollari chiedendogli di spezzare una gamba all'ignaro Hogan nel corso dell'incontro. The Iron Sheik aveva rifiutato l'offerta e sicuramente ne è valsa la pena, dato che la sua carriera nella World Wrestling Federation, tra "rematch" titolati con lo stesso Hogan e vittorie delle cinture di coppia, è stata sicuramente molto più che dignitosa, mentre Gagne e la AWA hanno intrapreso una rapida discesa che ha portato la compagnia al fallimento nei primi anni novanta.

Tornando un attimo al passato, è necessario sapere che ai tempi della scuola media, Hulk Hogan infortunò gravemente il suo ginocchio sinistro sbattendolo contro una roccia mentre giocava con i compagni. Non si curò minimamente di quanto era successo e per anni trascurò questo infortunio, nonostante questo ginocchio gli causasse non pochi dolori periodicamente. Durante l'incontro del 23 gennaio 1984 con The Iron Sheik, Hogan tentò di colpire lo sceicco al petto con una ginocchiata volante, ma il ginocchio urtò il bordo di una delle tavole di legno che compongono il tappeto del ring, evidentemente non posizionata a regola d'arte. In quel momento, Hogan sentì un dolore insopportabile all'arto che non era mai stato curato come si doveva, ma decise di non rivelare niente a nessuno, specialmente a Vince McMahon, per timore che la sua scalata ai vertici del mondo del wrestling potesse subire un brusco ridimensionamento. Tuttavia da allora, Hogan è stato costretto a limitare notevolmente il suo repertorio tecnico sul ring, rinunciando a molte delle mosse che eseguiva, ad esempio, in Giappone.

Se escludiamo un paio di brevi assenze dalle competizioni intorno al 1986, dopo l'aggressione subita da King Kong Bundy e nel 1990, per rimettersi da un infortunio causatogli da The Earthquake, comunque durate soltanto pochi mesi (il tempo per girare qualche film) e durante le quali, The Hulkster è sempre rimasto il punto focale della World Wrestling Federation, Hulk Hogan rimane ai vertici della federazione fino al 1992, anno in cui annuncia il suo ritiro dal mondo del wrestling in seguito a WrestleMania VIII, dopo aver conquistato la massima cintura per ben quattro volte. In quegli anni, Vince McMahon e la sua compagnia si trovavano coinvolti in un contenzioso legato allo spaccio ed all'abuso di steroidi anabolizzanti tra gli atleti della federazione. Hulk Hogan, essendo il nome più noto dell'intero panorama del wrestling mondiale, era costantemente nel centro del mirino dei “mass media” che si occupavano di questo processo divenuto noto come "del dottor Zahorian", dal nome del medico principale responsabile per la somministrazione di sostanze illegali negli atleti. Un paio di anni più tardi, Hogan confesserà sotto giuramento di aver assunto steroidi anabolizzanti come l'anabol, il decagabril ed il testosterone dalla metà del 1976 fino al 1989, nove mesi prima della nascita di sua figlia Brooke, in quanto la commercializzazione di tali sostanze era perfettamente legale e soprattutto non se ne conoscevano ancora i pericolosissimi effetti collaterali.
Dopo l'annunciato ritiro conseguente a WrestleMania VIII, Hogan ne approfitta per girare qualche film, mentre Vince McMahon vuole rendersi conto se la World Wrestling Federation è in grado di reggersi in piedi anche senza la sua notevole presenza. Per via dello "scandalo steroidi", vengono promossi al vertice atleti più tecnici ed agili ma meno muscolosi, come Bret "Hitman" Hart, “Mr.Perfect” Curt Hennig e Shawn Michaels, che vanno a fare compagnia ai vari Ultimate Warrior e "Macho Man" Randy Savage in cima alle classifiche. In realtà, a WrestleMania VIII, Hulk Hogan avrebbe dovuto affrontare Ric Flair per il titolo di campione del mondo dei pesi massimi WWF nell’incontro più atteso della storia. Ma Vince McMahon ritenne opportuno promuovere un doppio “main event”, con Hulk Hogan che si trovava a fronteggiare Sid Justice (Sid Vicious nella WCW) e “Macho Man” Randy Savage all’assalto della cintura detenuta da “The Nature Boy”, lasciando che The Hulkster si prendesse una pausa dal mondo del wrestling subito dopo questa contesa e provando a sondare il terreno per vedere come poteva reagire il pubblico ad essere privato per la prima volta, dopo così tanti anni, della “Hulkamania”.


IL RITORNO PRIMA DI WRESTLEMANIA IX, LA SCONFITTA SUBITA DA YOKOZUNA E THUNDER IN PARADISE (1993)
Dopo una breve parentesi con la New Japan Pro Wrestling nel gennaio del 1993, in occasione della quale sconfigge il leggendario Tatsumi Fujinami, Hulk Hogan è pronto per il rientro nella WWF ad un anno esatto dal suo annunciato ritiro, nel marzo del 1993, quando in coppia con l'amico di lunga data Brutus "the Barber" Beefcake sconfigge prima i Beverly Brothers e poi affronta i campioni "tag team" Ted DiBiase ed Irwin R.Shyster a WrestleMania IX, perdendo l'incontro per squalifica. Il "main event" di WrestleMania IX vedeva il campione del mondo dei pesi massimi WWF Bret "Hitman" Hart affrontare il mastodontico ex lottatore di sumo Yokozuna, in un match vinto da quest'ultimo grazie all'intervento del "manager" Mr.Fuji che acceca "the Hitman" lanciandogli del sale negli occhi. Hulk Hogan interviene per far notare all'arbitro la scorrettezza subita dall'amico Bret, quando Mr.Fuji lo sfida verbalmente a salire sul ring per affrontare il nuovo campione con la cintura in palio. Spinto dagli incoraggiamenti di Bret Hart, Hogan sale sul ring e con un braccio teso seguito dalla celebre "leg drop" riesce a sconfiggere il gigantesco Yokozuna laureandosi per la quinta volta campione del mondo dei pesi massimi WWF, un impresa mai riuscita a nessun altro prima di allora. Hogan perderà il titolo nel giugno del medesimo anno dallo stesso Yokozuna, nel "main event" della prima edizione in "pay per view" dell'evento annuale King of the Ring. Il 30 luglio 1993 a Dortmund in Germania, Hulk Hogan riesce a sconfiggere Yokozuna soltanto grazie ad un conto fuori dal ring e la cintura rimane saldamente nelle mani dell'ex lottatore di sumo. Vince McMahon comunica ad Hulk Hogan che dopo quasi dieci anni, la World Wrestling Federation non ha più progetti per la Hulkamania e che ha quindi intenzione di puntare alla promozione di una nuova generazione di "superstars". Di comune accordo con la dirigenza, Hulk Hogan decide quindi di lasciare definitivamente la compagnia per dedicarsi ad altre attività, tra le quali spicca la sua partecipazione nei panni del protagonista nella serie televisiva Thunder in Paradise.
Molte scene di questo telefilm venivano girate al MGM Studio di Disney World nel "Soundstage A". Ironia della sorte, nel "Soundstage B" avevano invece luogo le registrazioni di uno spettacolo televisivo settimanale della World Championship Wrestling, compagnia di proprietà del magnate delle telecomunicazioni Ted Turner. Ad ogni ora del giorno, circa tremila persone si recavano, accompagnate dalle guide turistiche, a visitare gli studi televisivi di Disney World e potevano assistere attraverso ad un vetro alle riprese dei vari programmi televisivi. Le guide informavano i visitatori che avrebbero potuto vedere Hulk Hogan mentre stava partecipando alle riprese del suo nuovo "show" e naturalmente, tutti pensavano si trattasse di uno spettacolo di wrestling. Tuttavia, quando arrivavano al "Soundstage B" (che nel giro turistico giungeva prima del "Soundstage A"), potevano riconoscere Ric Flair, Sting e tutti gli altri campioni della WCW e non distinguendo la differenza tra le varie federazioni di wrestling (essendo la maggior parte di essi spettatori casuali), si chiedevano dove fosse Hulk Hogan. Poi, una volta arrivati di fronte al "Soundstage A", ecco che finalmente vedevano The Hulkster impegnato in varie peripezie di carattere cinematografico in compagnia di Carol Alt e Chris Lemmon. I turisti restavano alquanto meravigliati, in quanto erano abituati a considerare Hulk Hogan un lottatore di wrestling.


IL DEBUTTO NELLA WORLD CHAMPIONSHIP WRESTLING E LA FINE DI UN’ERA (1994-1996)
Essendo venuto a conoscenza delle reazioni dei visitatori del MGM Studio, Ted Turner comincia seriamente ad avanzare l'idea di portare Hulk Hogan alla sua World Championship Wrestling, in modo tale da entrare in diretta competizione con Vince McMahon.
Una mattina, mentre Hogan si trovava a pranzo insieme ai produttori esecutivi della serie Thunder in Paradise per discutere dei diritti televisivi d'oltreoceano, ecco arrivare il leggendario pluricampione del mondo "Nature Boy" Ric Flair che, di comune accordo con Ted Turner, propone a The Hulkster con il suo stile inconfondibile: -Hey, Hulk man, hai voglia di ballare un po' con The Nature Boy?- e gli comunica l'intenzione di Turner di espandere la propria organizzazione per entrare in concorrenza con la World Wrestling Federation. Hogan gli promette di pensarci sopra, anche se rimane dell'idea che affrontare Vince McMahon sul piano del wrestling è un po' come tentare di battere Dio in paradiso o il diavolo all'inferno.

Più tardi, sorgono alcuni problemi di carattere amministrativo all'interno del "casting" di Thunder in Paradise e la serie viene sospesa a tempo indeterminato. Hogan decide quindi di prendere seriamente in considerazione la proposta di Ric Flair e si reca a parlare con Ted Turner in persona. Il magnate gli offre un contratto che soltanto un pazzo avrebbe potuto rifiutare: poche apparizioni settimanali e milioni di dollari a palate. Naturalmente Hogan accetta, vedendo la possibilità di incrementare notevolmente il proprio conto in banca e di passare un po' più di tempo con la famiglia.

L'arrivo di Hulk Hogan alla WCW viene pubblicizzato con una grande parata gialla e rossa al MGM Studio di Disney World ed il 17 luglio 1994, nel suo primo incontro con la federazione di Atlanta, The Hulkster è pronto per sfidare il campione del mondo dei pesi massimi "Nature Boy" Ric Flair al "pay per view" Bash at the Beach. Hogan, che per l'occasione viene accompagnato al ring dal "manager" Jimmy Hart, riesce a sconfiggere Ric Flair (accompagnato da Sensational Sherry) in uno degli incontri più belli ed intensi della sua carriera, conquistando per la prima volta la cintura di campione del mondo dei pesi massimi WCW (si tratta del sesto titolo mondiale vinto da Hulk). Hogan deterrà questo prestigioso alloro per un anno e mezzo, prima di perderlo nell'autunno del 1995 in un match contro The Big Show (all'epoca conosciuto come The Giant). Tre giorni dopo la conquista della cintura a Bash at the Beach 1994, Hogan è chiamato a testimoniare in tribunale per le fasi finali del processo a Vince McMahon, imputato di spaccio e abuso di steroidi anabolizzanti. Due giorni più tardi, grazie anche alla testimonianza di Hulk Hogan, Vince McMahon, la World Wrestling Federation e la Titan Sport Inc. vengono assolti da tutti i capi d'imputazione.
L'entrata di Hulk Hogan nella WCW e la sua immediata conquista della corona di campione del mondo, avvengono a poco più di dieci anni di distanza dal ritorno di Hulk alla World Wrestling Federation e la sua vittoria con The Iron Sheik, che all'epoca gli valse il primo titolo del mondo dei pesi massimi. E proprio come avvenne dieci anni prima in quel di New York, la Hulkamania riesce a portare anche la World Championship Wrestling a livelli di popolarità mai raggiunti fino ad allora. Hulk sembra ringiovanito e grazie alle numerose nuove sfide che gli si presentano contro gli assi della WCW, vale a dire Sting, Ric Flair, Lex Luger e Big Van Vader, l'interesse dei "media" intorno alla sua figura sembra essere tornato quello di un tempo. La World Championship Wrestling, che fino a quel momento si era accontentata di promuovere spettacoli per poche migliaia di spettatori, comincia a riempire palazzetti con decine di migliaia di posti, le vendite dei "pay per view" aumentano in maniera esponenziale e Ted Turner si può addirittura permettere di assumersi il rischio di lanciare un programma televisivo in diretta il lunedì sera, concorrendo con il Monday Night Raw della World Wrestling Federation; stiamo parlando del popolarissimo WCW Monday Nitro trasmesso dall'emittente TNT.

Hulk Hogan ed Eric Bishoff, che all'epoca era il direttore esecutivo della WCW, ritengono che sia possibile fare ancora di meglio e dopo un paio di anni cominciano ad avanzare l'ipotesi di trasformare il personaggio di The Hulkster in un "cattivo", suscitando un autentico "shock" nell'intero mondo del wrestling, dato che Hogan rappresentava la figura del "buono" per eccellenza ormai da più di tredici anni ininterrotti. Durante la primavera del 1996 quindi, Hogan prende parte all'evento in "pay per view" Uncensored e dopo aver disputato un ulteriore incontro a Monday Nitro, esce di scena per qualche mese senza lasciar trapelare alcuna notizia sul suo conto.
Nel giugno dello stesso anno, arrivano alla WCW due membri di spicco della World Wrestling Federation, vale a dire Kevin Nash e Scott Hall, che minacciano di invadere l'organizzazione e lanciano una sfida per Bash at the Beach 1996. La WCW avrebbe dovuto reclutare tre sfidanti (Hall e Nash avevano lasciato presagire che a loro due si sarebbe aggiunto un ulteriore elemento) per difendere l'onore della federazione dall'assalto degli invasori. Tra le scelte possibili, appariva anche il nome di Hulk Hogan, ma alla fine l'organizzazione decide di avvalersi del supporto di Sting, Lex Luger e "Macho Man" Randy Savage.


IL NEW WORLD ORDER E LA CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA (1996-1998)
Nel corso della sfida di Bash at the Beach 1996, Kevin Nash e Scott Hall si trovano ad affrontare da soli i tre difensori della WCW, ma ben presto la situazione viene condotta alla parità grazie all'infortunio di Lex Luger, che viene scortato all'infermeria in barella. Quando tutto ormai sembrava essere perduto per la World Championship Wrestling, in quanto Sting si trovava fuori del ring dolorante mentre Randy Savage era steso al tappeto esanime, ecco arrivare Hulk Hogan, come sempre in giallo e rosso, apparentemente in soccorso dei due amici in difficoltà. Invece Hulk si lancia alle corde e colpisce "Macho Man" Randy Savage con la "leg drop", causando stupore e disappunto tra il numeroso pubblico presente, che comincia a bersagliarlo con lattine e bicchieri. Hulk Hogan, ribattezzato Hollywood Hogan, Kevin Nash e Scott Hall uniscono le loro forze per dare vita all'organizzazione clandestina di mercenari meglio nota come New World Order, il nWo ed i colori ufficiali dei membri del gruppo divengono il bianco ed il nero.
Se sia stato Hulk Hogan a tradire i propri "fans" oppure il contrario, è ancora oggi oggetto di dibattito. In realtà, la verità sta nel mezzo, in quanto risale proprio a quel periodo l'insorgere di una nuova generazione di appassionati di wrestling che diffondevano le proprie opinioni attraverso "fanzine" e siti "internet", un nascente fenomeno "massmediatico" che stava per inaugurare una nuova era nella società moderna. Essendo tale mezzo di comunicazione privo di una qualsiasi forma di controllo, una folta schiera di "sciacalli" si mise d'impegno per tentare fama e fortuna diffondendo sul "web" informazioni e particolari scioccanti sulle carriere dei lottatori più famosi. Logicamente Hulk Hogan, icona indiscussa del wrestling fin dai primi anni ottanta, fu uno dei personaggi più bersagliati da questa categoria di individui alla ricerca di una rapida e facile notorietà a discapito di chi, la fama, se l'era guadagnata con il sudore della fronte. L'ingenuità e la disinformazione dilagante all'epoca presso molti "fans", hanno portato queste menzogne prive di fondamento a diffondersi rapidamente a macchia d'olio in tutto il mondo, con la conseguenza che la figura di Hulk Hogan ne uscì profondamente ridimensionata. Questa fu una delle decisioni che portarono The Hulkster ad intraprendere la carriera del "rulebreaker", ottenendo successi senza precedenti e traghettando la WCW a superare la World Wrestling Federation come prima federazione in ordine di importanza nel nord america. Fortunatamente, come spesso accade, tutti i nodi sono venuti al pettine ed il mondo si è reso conto che gli "sciacalli del web", tutto erano meno che portatori della verità assoluta e la figura di Hulk Hogan è tornata in seguito ad essere stimata ed apprezzata per ciò che realmente ha rappresentato per il movimento del wrestling mondiale, nonostante in circolazione ci sia tutt'oggi una piccola schiera di individui che continua a credere alle fandonie messe in circolazione dalla categoria di sanguisughe emersa nei primi anni di "internet".

Hulk Hogan, grazie soprattutto all'apporto del New World Order, riesce a detenere la cintura di campione del mondo dei pesi massimi WCW per tutta la seconda metà del 1996, per buona parte del 1997 e per alcuni mesi del 1998, dopo averla strappata in un primo momento a The Big Show (The Giant nella WCW) durante l'evento in "pay per view" Hog Wild 1996.
Poco prima dell'autunno del 1998, debutta nella WCW un fantasma dal passato di Hulk Hogan, ovvero The Ultimate Warrior, l'atleta che lo aveva sconfitto otto anni prima a WrestleMania VI strappandogli la cintura di campione dei pesi massimi e che da allora, non aveva più avuto l'occasione di affrontare, anche perchè questo bizzarro personaggio passava più tempo a casa piuttosto che sul ring. Hogan riesce a battere The Warrior in occasione del "pay per view" Halloween Havoc 1998 e dopo questo incontro, The Hulkster annuncia durante lo spettacolo televisivo "The Tonight Show with Jay Leno" trasmesso in diretta nazionale dalla NBC, la propria intenzione di ritirarsi dal wrestling per candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti d'America!
La sconcertante notizia si diffonde rapidamente in tutto il mondo e ne parlano pure vari telegiornali, quotidiani e rotocalchi italiani. Hogan si presenta in più di un'occasione anche a WCW Monday Nitro per condurre la propria campagna elettorale, ma dopo poche settimane scompare senza lasciare traccia. In realtà, la candidatura di Hogan alla Casa Bianca, era una sorta di scherzo pubblicitario concordato insieme a Ted Turner e ad Eric Bishoff, per dimostare che se Jesse "the Body" Ventura era riuscito a farsi eleggere come Governatore dello stato del Minnesota, Hulk Hogan poteva tranquillamente puntare molto più in alto. Ed infatti, in quelle settimane furono condotti diversi sondaggi che davano Hogan come favorito dagli americani per la presidenza degli Stati Uniti d'America.


LA RIUNIFICAZIONE DEL nWo, IL RITORNO DALLA PARTE DEI BUONI E L’OPERAZIONE AL GINOCCHIO (1999)
Nel frattempo Goldberg, che aveva inanellato una serie impressionante di vittorie consecutive (centosettantatre) strappando il titolo ad Hulk Hogan nella prima metà dell'anno, era stato sconfitto a Starrcade da Kevin Nash, grazie all'aiuto di Scott Hall. Nash era quindi il nuovo campione del mondo dei pesi massimi WCW. Il 4 gennaio 1999 a Monday Nitro, Hulk Hogan si presenta a sorpresa nell'arena vestito con un completo elegante. Goldberg, accusato di molestie sessuali da Miss Elizabeth (all'epoca "manager" nel nWo), era stato portato in carcere dalle forze di polizia. Kevin Nash sfidava l'ex amico (Hogan e Nash avevano diviso le loro strade nel 1998, quando Kevin decise di fondare la fazione del nWo Wolfpack) ad un incontro valevole per la corona dei pesi massimi e non appena suona il "gong", Hogan tocca il campione con il dito indice e Kevin cade al tappeto lasciandosi schienare per il conto di tre. Grazie a questo stratagemma, Hollywood Hulk Hogan diviene campione WCW per la quinta volta ed il New World Order si riunisce di nuovo sotto una unica "leadership". Quando Goldberg riesce a farsi scagionare dai capi d'accusa che gli erano stati imputati, è ormai troppo tardi e tutta la vicenda che ha luogo in quella fredda serata del gennaio 1999, si rivela essere un'abile manovra del nWo per riportare la cintura a Hogan.
Hulk Hogan difende il titolo per qualche mese ed appare chiaro che il pubblico sta, se pur tiepidamente, tornando a schierarsi dalla sua parte. Lentamente, Hulk Hogan comincia a concedere qualcosa in più agli spettatori sentendosi nuovamente acclamato ed il 29 marzo 1999 nel corso di un’edizione di Monday Nitro a Toronto, disputa contro "Diamond" Dallas Page uno degli incontri più belli ed intensi di tutta la sua carriera nella WCW. Ad Uncensored perde il titolo contro Ric Flair in un verdetto alquanto controverso. L'incontro era infatti un "first blood match" (perde chi sanguina per primo) disputato in una gabbia di acciaio con la parte alta ricoperta di filo spinato. Nonostante Flair sia stato il primo a sanguinare, l'arbitro Charles Robinson, ammiratore del "Nature Boy" fin dall'infanzia, si rifiuta di far cessare l'incontro ed attende con impazienza l'apertura di una ferita sul corpo di Hogan per far suonare la campana. Ed infatti così avviene e Ric Flair, oltre a vincere la cintura, diventa pure presidente della compagnia grazie ad una speciale stipulazione del match. Quando Flair comincia ad abusare dei suoi nuovi poteri, Hogan viene visto come una delle tante vittime del nuovo sistema tirannico operato dal neo presidente ed il pubblico torna in massa a schierarsi dalla sua parte. C'è da dire che pochi mesi prima, sentendo che il ginocchio sinistro gli stava dando grossi problemi alla mobilità, Hulk Hogan aveva deciso di raccontare ad Eric Bishoff ogni particolare di questo problema che lo affliggeva ormai da una quindicina di anni. Bishoff lo aveva quindi presentato ad un bravissimo ortopedico già verso la fine del 1998, in occasione del ritiro provvisiorio di Hulk per la finta campagna presidenziale. Nell'aprile del 1999, arriva il momento per Hulkster di finire sotto i ferri del chirurgo per una seria operazione di ricostruzione del ginocchio. Hogan disputa quindi un incontro a quattro in occasione dell'evento in "pay per view" Spring Stampede, nel quale Ric Flair mette in palio la cintura contro Hulk, "Diamond" Dallas Page e Sting con "Macho Man" Randy Savage a fare da arbitro speciale. Durante il match, Hogan subisce una terribile variante della "figure four leg lock" operata da Dallas Page con il supporto del paletto del ring e con il ginocchio ormai distrutto, viene scortato in barella fino all'infermeria.
Nei giorni seguenti Spring Stampede, finalmente Hogan viene operato e l'intervento sembra aver avuto successo, almeno per il momento. Durante la sua assenza durata circa tre mesi, a Monday Nitro vengono trasmessi un paio di filmati nei quali viene intervistato anche l'ortopedico che si è preso cura del ginocchio di Hogan.


IL SESTO TITOLO WCW, L’AVVENTO DI VINCE RUSSO E LA CRISI DELLA WORLD CHAMPIONSHIP WRESTLING (1999)
The Hulkster ritorna a sorpresa nel luglio del 1999, il giorno seguente lo svolgimento di Bash at the Beach, evento nel quale "Macho Man" Randy Savage ha conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi massimi WCW. A Monday Nitro, Savage sale sul ring e sfida chiunque sia presente nel "backstage" e che abbia gli attributi per salire sul quadrato con lui. Fiutata l'opportunità di divenire campione del mondo per la sesta volta, Hogan si presenta tra il tripudio generale della folla e con un aiuto esterno arrivato da Kevin Nash, riesce a strappare il titolo a "Macho Man". Un mese più tardi a Road Wild, Hulk tornerà a vestire i colori giallo e rosso e metterà in palio cintura e carriera contro lo stesso Kevin Nash, ma aggiudicandosi l'incontro, costringerà al ritiro forzato l'ex amico e compagno di "stable". Hogan detiene la corona dei pesi massimi fino al settembre 1999, data in cui la perde a favore di Sting nel corso dell'evento in "pay per view" Fall Brawl.
In questo periodo, Eric Bishoff viene rimosso dall'incarico di direttore della World Championship Wrestling ed il suo posto viene preso da un certo Bill Bush. Bush, non avendo la benchè minima idea di cosa si dovesse fare per mandare avanti una compagnia di wrestling, decide di assumere due scrittori di programmi dalla World Wrestling Federation ed affidarsi a loro: si trattava di Vince Russo e Ed Ferrara. Da questo momento in poi, ha inizio l'inevitabile declino della federazione di Ted Turner, grazie soprattutto alle vergognose scelte creative operate dai due nuovi impiegati. Se fino ad allora la WCW aveva rappresentato una valida alternativa alla compagnia di Vince McMahon, Russo e Ferrara la stavano velocemente trasformando in una brutta copia della stessa ed i "fans", avendo la possibilità di seguire l'originale, si allontanavano rapidamente da Monday Nitro e dagli altri programmi della World Champioship Wrestling. La sezione "cruiserweight", vanto della federazione di Atlanta, era stata praticamente smantellata dall'infame duo ed il rispettivo titolo di categoria se lo contendevano Madusa, che combatteva vestita come una specie di prostituta da strada e lo stesso Ed Ferrara, nei panni dell'obeso Oklahoma (una presunta imitazione di pessimo gusto del commentatore WWE Jim Ross). Fin dal loro arrivo, appariva fin troppo chiaro che Russo e Ferrara contemplavano il loro interesse personale piuttosto che quello della federazione o degli atleti. Si ritagliavano ampi spazi televisivi ed addirittura si aggiudicavano le cinture di campioni pur non somigliando neppure lontanamente a dei lottatori. Lo scopo di Vince Russo era quello di soppiantare Vince McMahon in popolarità e fama ed era disposto a fare qualsiasi cosa pur di riuscire nel proprio intento. L'unico ostacolo in questo suo cammino verso l'immeritata notorietà, era rappresentato proprio dal nostro Hulk Hogan, l'unica figura nel wrestling che supera in popolarità anche quella di Vince McMahon.
Vince Russo decide quindi di approfittare del potere politico acquisito con il suo nuovo incarico per sbarazzarsi di Hulk Hogan. Poco prima di Halloween Havoc 1999, Russo contatta The Hulkster e gli propone una "storyline" che lo avrebbe visto protagonista. In occasione del "pay per view", Hogan avrebbe affrontato Sting con in palio la cintura, ma anzichè combattere, si sarebbe sdraiato per terra permettendo al campione di schianarlo agevolmente, lasciando i "fans" perplessi ed animati dalla curiosità di conoscere il reale motivo di tale gesto. Hogan sarebbe sparito dalla circolazione per un paio di mesi e poi sarebbe tornato più forte ed aggressivo di prima raccontando i motivi della sua dipartita. Hogan, se pur molto titubante, in quanto questo gesto penalizzava il pubblico che aveva pagato il biglietto per assistere ad un rematch tra lui e Sting, acconsente alla bizzarra idea propostagli da Vince Russo e dopo Halloween Havoc 1999, esce di scena in attesa di essere richiamato dalla dirigenza come concordato.

I mesi passano e senza Hulk Hogan tra i piedi, Russo e Ferrara riescono nel loro intento di divenire i protagonisti principali delle trasmissioni televisive targate WCW, con l'unico inconveniente che il pubblico si era ormai allontanato in massa da Monday Nitro e da Thunder e gli indici di ascolto stavano calando a picco come mai non era successo prima dell'avvento di questi due "briganti", che con il loro comportamento rappresentavano l'incarnazione e l'incoronamento al successo della categoria parassitaria di "sciacalli" descritta precedentemente in questo stesso articolo. La WCW stava morendo di una morte lenta ma dolorosa, mentre Hulk Hogan, che continuava ad attendere la fantomatica chiamata di Vince Russo, si stava rapidamente rendendo conto di essere stato fregato.


IL RITORNO ALLA WORLD CHAMPIONSHIP WRESTLING, IL NEW BLOOD E LO “SCREWJOB” DI DAYTONA BEACH, FLORIDA (2000)
Finalmente, una parte della dirigenza della compagnia, si rende conto, nei primi mesi del 2000, dell'incapacità professionale e delle reali intenzioni da agenda personale di Russo e Ferrara e l'ignobile duo viene allontanato dalla federazione. Al loro posto subentra Kevin Sullivan, ma ormai la WCW versa in condizioni davvero disastrose. L'unica buona azione che Sullivan riesce a mettere in pratica per tappare almeno una delle falle che stavano facendo sprofondare la nave, è quella di richiamare Hulk Hogan, che ritorna a Monday Nitro verso la fine di gennaio e subito viene aggredito da Lex Luger e da Ric Flair, conosciuti insieme con il nome di "Team Package". I due, con l'aiuto di una sedia di acciaio, rompono un avambraccio a The Hulskter, trattamento riservato nelle precedenti settimane anche ad altri atleti e personaggi. In occasione dello spettacolo in "pay per view" SuperBrawl nel febbraio del 2000, Hogan sconfigge Lex Luger utilizzando la vistosa ingessatura operata intorno al suo avambraccio come arma impropria, rendendo il suo potentissimo "braccio teso" ("axe bomber") ancora più devastante di quanto già non lo fosse.

Nonostante il ritorno di Hulk Hogan, i danni provocati dalla vergognosa gestione della compagnia targata Russo & Ferrara, apparivano ormai irreparabili. La dirigenza, vedendo gli indici di ascolto televisivi sempre più bassi, decide di giocarsi un'ultima carta, ovvero quella di richiamare al timone di comando Eric Bishoff e di affiancarlo a Vince Russo.
Inizialmente, il tumulto generato dai due sembra riuscire a generare una qualche forma di interesse nei confronti dei programmi della federazione, anche se la stessa appare sempre più simile ad una brutta copia della World Wrestling Federation piuttosto che ad un'alternativa vera e propria. E naturalmente, il pubblico continua a preferire l'originale, quella offerta dal vero Vince, Vince McMahon.
Hulk Hogan si trova ancora una volta a dover fare i conti con la squallida direzione creativa di Vince Russo, che fin dal primo Monday Nitro della nuova gestione, decide di promuovere una "faida" tra il leggendario pluricampione del mondo dei pesi massimi ed il giovane "peso leggero" Billy Kidman. Infatti, l'intero "roster" della compagnia viene diviso in due "stable", una composta dai giovani talenti emergenti, il New Blood, l'altra costituita dai veterani, il Millionaires Club. Ma ben presto, Russo comincia a mettere fuori dalle trasmissioni televisive i lottatori affermati uno alla volta (nonostante il loro contratto con la WCW fosse ben lungi dall'essere scaduto), lasciando la compagnia in mano alle matricole inesperte.
Russo riesce a convincere i giovani più sprovveduti, ottusi ed ingenui che sta operando questa selezione per il loro bene, in modo tale da poter garantire loro maggiori spazi all'interno dei programmi. Ma i ragazzi più scaltri ed intelligenti, che preferirebbero invece avere l'opportunità di lavorare fianco a fianco con le leggende in modo da poter essere accettati dal pubblico, si rendono invece conto che Russo sta allontanando tutti i veterani dalla federazione in modo tale da non avere più bastoni tra le ruote e poter dirigere una compagnia composta da ragazzotti alle prime armi che avrebbe potuto gestire a suo piacimento, approfittando della loro inesperienza. In questo modo, Russo pensava di divenire facilmente la "star" centrale della World Championship Wrestling, un po' come Vince McMahon era riuscito a fare con la World Wrestling Federation, con l'unica differenza che a Stanford la presenza di McMahon era temuta e rispettata anche dalle stelle più affermate, proprio perchè Vince era alla guida di quella compagnia da tre generazioni, mentre Russo non era altro che uno squallido prodotto dell'era più contorta e depravata nella storia del wrestling, anzi, dello "sport-entertainment".
Dicevamo che gli atleti più svegli si rendono conto che Vince Russo sta seguendo un'agenda personale alla luce del fatto che Billy Kidam, al quale era stato sacrificato addirittura il leggendario Hulk Hogan, avrebbe dovuto avere come minimo una promozione all'interno degli "show" al termine della sua "faida" con The Hulkster. Invece, una volta accantonata la rivalità con Hogan, Russo costringe Kidman ad esibirsi in una serie di ridicoli "gimmick match" tra i quali un "viagra on a pole", nel quale lo sconfitto avrebbe dovuto ingerire un'intera confezione di pillole di "viagra". Dopo questa breve parentesi, Kidman viene addirittura messo fuori dai programmi televisivi. Per cosa è stata sacrificata allora la dignità professionale di Hulk Hogan? Stesso discorso per la "faida" che avrebbe dovuto nascere tra Chris Kanyon e Mike Awesome. A Slamboree 2000, Awesome lancia Kanyon dalla cima di una monumentale gabbia a tre piani, facendogli fare un volo da brivido fino alla rampa di accesso al ring ed infortunandolo gravemente (almeno all’apparenza). Ne sarebbe potuta nascere una rivalità senza precedenti, invece qualche giorno più tardi, Kanyon, Awesome e Russo compaiono a Monday Nitro abbracciandosi, stringendosi la mano e festeggiando senza alcun apparente motivo. Tra l'altro Kanyon, costretto in sedia a rotelle a causa del presunto infortunio, si alza in piedi e cammina manco fosse Lazzaro del Vangelo Cristiano. Tralasciando la vittoria del titolo di campione del mondo dei pesi massimi WCW da parte del mediocre attore David Arquette (decisa da Vince Russo per promuovere il film Ready to Rumble, del quale Arquette è il protagonista), possiamo dire che anche Hulk Hogan non è esente dall'essere inserito in "storyline" senza alcun senso. Dopo aver sconfitto Billy Kidman in un match in "pay per view" ed essersi aggiudicato il diritto ad un incontro per il titolo, The Hulkster viene colpito da una "spear" di Goldberg, che Russo aveva costretto a diventare un cattivo contro la sua volontà e, cosa ancor più grave, contro la volontà del pubblico che non accettava in alcun modo il nuovo ruolo interpretato dal wrestler più amato ed osannato del momento, nonché l’unica speranza di salvezza per la WCW. Dopo la "spear" subita, Hogan viene portato via in barella e Russo gli promette che lo avrebbe fatto tornare qualche settimana più tardi in pompa magna. Hogan rimane quindi in attesa della chiamata di Russo per circa un mese, ma questa non arriva proprio come accadde in occasione di Halloween Havoc 1998. Vince Russo nel frattempo, approfitta del fenomeno di "internet" per far credere ai "fans" che Hogan non era un buon giocatore di squadra in quanto se ne stava a casa anzichè aiutare la WCW a promuovere il suo prossimo incontro per il titolo, quando la verità era invece che Hulk era stato messo fuori dai programmi proprio dallo stesso Russo.

Fortunatamente ci pensa un Eric Bishoff ormai relegato a ruoli marginali a richiamare Hulk Hogan alla WCW, in occasione di Bash at the Beach 2000, grande evento estivo in "pay per view" nel quale Hogan avrebbe dovuto affrontare Jeff Jarrett per la cintura di campione del mondo dei pesi massimi. Nei giorni precedenti allo svolgimento di tale spettacolo, Johnny Ace, uno dei portavoce della WCW, si era recato a casa di Hulk Hogan in Florida per comunicargli le intenzioni di Vince Russo riguardo al match di Bash at the Beach, il cui finale doveva essere concordato nel dettaglio. Ace spiega ad Hogan che secondo le intenzioni di Russo, Jarrett avrebbe dovuto vincere l'incontro e conservare il titolo e dopo il match, "Big Poppa Pump" Scott Steiner sarebbe dovuto arrivare sul ring e ridurre Hogan in un lago di sangue. Quella sarebbe stata l'ultima volta che il pubblico avrebbe visto l'immortale su un ring della WCW. Hogan naturalmente non accetta, in quanto il contratto che aveva firmato con la WCW prevedeva ancora circa sette mesi ed altrettante apparizioni in "pay per view". Ace allora spiega ad Hulk Hogan il secondo piano di Vince Russo, ovvero Jarrett avrebbe vinto la contesa conservando la cintura ed in seguito sarebbe arrivato Scott Steiner per malmenare Hogan. Ma The Hulkster avrebbe reagito e si sarebbe sbarazzato dei due senza tanti problemi. Anche in questo caso, quella sarebbe stata l'ultima apparizione di Hulk Hogan nella WCW. Hogan non accetta neanche tale condizione, ritenendola naturalmente ridicola e poco funzionale e chiede di poter parlare direttamente con Vince Russo.
Ottiene il colloquio lo stesso giorno di Bash at the Beach 2000 a Daytona Beach in Florida e Russo ribadisce che non ci sono alternative alle due condizioni che lui ha imposto. Hogan allora, sentendosi preso in giro dice: -Sai una cosa Vince? Sappiamo entrambi che tu vuoi sbarazzarti in ogni modo della mia presenza, ma il mio contratto con la WCW, oltre ad essere ben lungi dallo scadere, mi offre l'opportunità di avere il controllo creativo sul mio personaggio. Quindi sai che faremo stasera? Io vincerò l'incontro con Jeff Jarrett e diventerò nuovo campione WCW. Poi ti renderò in parte felice e mi allontanerò dalla federazione per un po' di tempo, portandomi via la cintura. Nel frattempo, tu promuoverai un torneo per l'incoronazione di un nuovo campione la cui finale avrà luogo in un "pay per view" nel quale io farò il mio ritorno annunciando di essere il vero campione del mondo!-.
Russo non accetta la condizione di Hogan, in quanto vuole che Jarrett se ne vada da Daytona Beach come campione e ribatte che se proprio Hogan vuole vincere, allora avrebbe costretto Jarrett a stendersi per terra ed a lasciarsi schienare non appena l'incontro avrebbe avuto inizio. Hogan gli fa notare che in questo modo avrebbero screditato gli spettatori che avevano pagato il biglietto ed il prezzo del "pay per view" per assistere all'incontro. Russo afferma che non gli interessa e che questo sarebbe stato il finale concordato con Hogan, che sarebbe quindi dovuto tornare in occasione del prossimo "pay per view" per reclamare la sua posizione come vero campione del mondo dei pesi massimi WCW. O almeno questi avrebbero dovuto essere i patti.
Infatti, non appena suona la campana, Jarrett si stende per terra ed Hogan lo schiena per il conto di tre di fronte ad una folla sbigottita che non si rende conto di quello che sta succedendo, anche perchè Russo arriva al ring e lancia la cintura ad Hogan come se si trattasse di un pezzo di spazzatura. Hulk prende il microfono e lo informa che è per le porcherie come questa che la WCW sta andando a rotoli.
Più tardi, Hulk Hogan lascia l'arena con la cintura e non appena è sicuro che The Hulkster se ne sia andato, Vince Russo sale sul ring e lasciando gli spettatori alquanto confusi e sbigottiti, comincia un volgare monologo nel quale insulta pesantemente la figura di Hulk Hogan definendolo un "politicante figlio di puttana" e comunicando ai "fans" che non avrebbero mai più rivisto quel "pezzo di merda" su un ring di quella compagnia. In seguito a questo episodio, Hogan denuncia Vince Russo per pubblica diffamazione e la World Championship Wrestling per non aver rispettato i suoi impegni contrattuali. Ma proprio come Russo aveva profetizzato, non rivedremo mai più Hulk Hogan alla WCW, anche perchè dopo pochi mesi l'intera federazione, grazie proprio alla politica fallimentare operata dal Vince dei poveri, va interamente a rotoli e la Aol-Time Warner (la società proprietaria della compagnia di Atlanta) decide di metterla in vendita per pochi milioni di dollari sprovvista dei diritti televisivi. Ad acquistarla sarà proprio Vince McMahon, che la fonderà alla sua World Wrestling Federation Entertainment Inc.


LA PARENTESI DELLA XWF E LE ULTIME PAROLE DEL PADRE (2001)
Questo sarà in assoluto il ritiro più lungo di Hulk Hogan, che approfitterà di tale periodo di tempo per rimettere in sesto il proprio ginocchio perennemente infortunato, per occuparsi del padre in ospedale gravemente ammalato e per promuovere altre iniziative, prima fra le quali, il lancio di una nuova federazione di wrestling nel 2001.
Venute a mancare la World Championship Wrestling (assorbita dalla World Wrestling Federation Entertainment Inc.) e la Extreme Championship Wrestling (fallita per bancarotta), l'idea di mettere in piedi una nuova federazione con sede in Florida viene a Jimmy Hart ed a Bryan Knobs (ex campione del mondo di coppia insieme a Jerry Sags nei Nasty Boys), due ottimi amici di lunga data di Hulk Hogan, il quale apprezza l'idea e decide di entrare a far parte del progetto. La XWF, questo il nome della nuova federazione, sarebbe stata finanziata da alcuni investitori ed Hulk Hogan avrebbe ricoperto il ruolo di presidente della compagnia. Ma non appena la dirigenza si siede ad un tavolo per mettere in chiaro le finalità della scocietà, Hogan si rende conto che le intenzioni degli investitori non erano molto serie. Innanzitutto, il ruolo principale nell'economia della federazione era stato affidato ad un certo Ludd Denny, un ragazzotto miliardario sovrappeso con i capelli lunghi fino al sedere che parlava continuamente di come la sua famiglia fosse stata benedetta dal Dalai Lama, di quando aveva visto una stella cadente quando era piccolo, delle altre compagnie che dirigeva ed altre menate di questo genere. Insomma, parlava di tutto, meno che di wrestling, un'attività che considerava alla stregua di tutte le altre compagnie che dirigeva. Le intenzioni di questa società erano quelle di realizzare alcuni episodi "pilota" per la XWF e tastare il mercato. Se andava subito bene, avrebbero investito seriamente sul prodotto, altrimenti non se ne sarebbe fatto di niente. Questa mancanza di serietà e rispetto nei confronti del wrestling, ha portato Hulk Hogan alla decisione di allontanarsi immediatamente dal progetto, in quanto secondo le sue convinzioni, non si poteva affrontare Vince McMahon con un solo colpo in canna, in quanto McMahon è come una belva ferocie. Se decidi di colpirla, devi accertarti di aver completato l'opera, altrimenti se la belva sarà soltanto ferita, tornerà all'attacco più aggressiva di quanto non lo fosse prima.
Tuttavia, gli Universal Studios di Orlando in Florida, avevano già preparato numerosi manifesti a grandezza naturale che raffiguravano Hulk Hogan nell'atto di presentare la nascita di questa nuova federazione. The Hulkster decide quindi di tornare sul ring gratuitamente al solo scopo di aiutare i suoi amici a promuovere la XWF. Nel dicembre del 2001, Hulk Hogan sconfigge "Mr.Perfect" Curt Hennig in occasione delle prime registrazioni televisive della XWF. Questa sarà l'unica apparizione di Hulk nella federazione che cesserà di esistere soltanto qualche mese più tardi.

Nel frattempo, le condizioni di salute di Peter Bollea, padre di Hulk Hogan, si aggravano notevolmente. Poco prima di morire Peter, durante una visita all'ospedale da parte del figlio, si toglie il respiratore dalla bocca e con un filo di voce chiede ad Hulk di tornare alla World Wrestling Federation per cancellare una volta per tutte la cattiva luce nella quale è stato messo un anno prima da chi gli ha voluto male. Il 28 dicembre 2001, Peter Bollea esalerà il suo ultimo respiro su questo mondo. Nell'occasione, Vince McMahon si riavvicina ad Hulk Hogan e lo chiama per fargli le condoglianze. I due si erano già visti diverse volte negli anni passati, al funerale di Owen Hart, sul "set" di un film e nei primi mesi del 2001, quando Vince aveva chiamato Hulk per invitarlo a disputare un match con Triple H a WrestleMania X7 (Hogan non aveva potuto accettare in quanto si stava per operare nuovamente al ginocchio).
Ma stavolta Vince era seriamente intenzionato a portare Hulk Hogan a WrestleMania X8 per fargli affrontare The Rock in quello che sarebbe potuto divenire l'incontro del decennio.


IL RITORNO ALLA CORTE DEI MCMAHON, LA RINASCITA DELLA HULKAMANIA ED IL MASSACRO DI BROCK LESNAR (2002)
Con le ultime parole del padre ancora in testa, Hulk decide di accettare la proposta di Vince McMahon ed è pronto a tornare dopo ben nove anni di assenza alla World Wrestling Federation nel febbraio del 2002, al "pay per view" No Way Out insieme a Scott Hall e Kevin Nash, ricostituendo il New World Order.
Hogan rientra quindi nei panni del cattivo, ma buona parte del pubblico sembra essere dalla sua parte nonostante commetta le peggiori nefandezze supportato dai due scagnozzi, ma a WrestleMania X8, nel suo annunciato incontro con The Rock, la folla presente allo SkyDome di Toronto si schiera in massa dalla sua parte ed assistiamo all'incredibile rinascita della Hulkamania ed alla definitiva sconfitta dei cosiddetti "sciacalli del web" e di tutti i Vince Russo di questo mondo. Chissà cosa avrebbe pensato Peter Bollea se avesse potuto vedere il figlio realizzare il sogno che lui stesso gli aveva confidato in punto di morte. Peter lo avrà sicuramente visto dal cielo e sarà stato senz'altro orgoglioso di lui.
Hogan esce da WrestleMania sconfitto sul piano sportivo, ma vittorioso su quello morale. Pochi giorni dopo Hulk, ribellatosi al New World Order, stringe un patto di alleanza con lo stesso The Rock, torna a vestire i colori giallo e rosso e conquisterà pure per la sesta volta il titolo di campione dei pesi massimi della World Wrestling Federation (in questo periodo divenuta World Wrestling Entertainment) sconfiggendo Triple H a Backlash 2002. Nonostante l'età ormai prossima alla cinquantina, Hogan difenderà la cintura con classe e dignità dagli avversari più agguerriti per un mese intero, prima di perderla a favore di The Undertaker. Nell'estate del 2002, poco prima di SummerSlam, Hogan subirà una pesante sconfitta durante la trasmissione televisiva SmackDown! ad opera di Brock Lesnar, che lo lascerà steso sul quadrato immerso in una pozza di sangue fuoriuscito dalla sua stessa bocca in seguito ad una devastante "bear hugh" (abbraccio dell'orso) portata a segno dal giovane fuoriclasse. In seguito a questa brutale batosta, Hogan si ritira ancora una volta per qualche mese, per tornare l'anno dopo a SmackDown! richiamato dalla "general manager" del programma Stephanie McMahon, figlia di Vince.


L’EPICA SFIDA CON VINCE MCMAHON E LO SMASCHERAMENTO DI MR.AMERICA (2003)
Vince McMahon non approva affatto questo ritorno, vedendo in Hulk Hogan un relitto del passato appartenente alla storia e nemmeno The Rock, profondamente mutato nel carattere in seguito ai suoi successi cinematografici, sembra accogliere favorevolmente l'ingresso di Hulk a SmackDown!. Hogan e The Rock si affronteranno a Montreal, Canada, in occasione del "pay per view" No Way Out nel febbraio del 2003. Per essere sicuro di potersi aggiudicare questo incontro, The Rock stringe un patto con lo stesso Vince McMahon e con l'arbitro “prezzolato” Sylvain Grenier. L'infame trio riesce a lasciare Hulk Hogan umiliato e sconfitto al centro del ring in quel di Montreal. Ma The Hulkster avrà l'occasione per gustare la sua dolce vendetta un mese più tardi, quando nella battaglia finale di WrestleMania XIX a Seattle, riuscirà a detronizzare Vince McMahon in persona in uno "street fight match" atteso da oltre venti anni ed ormai entrato a far parte della storia del wrestling.
Ma come spesso è avvenuto negli anni recenti della carriera di Hulk Hogan, Vince McMahon, avendo preso coscienza di non essere in grado di sconfiggere The Hulkster sul ring, decide di sbarazzarsi di lui abusando del proprio potere politico ed amministrativo (anche se stavolta si tratta soltanto di “fiction”). Vince decide quindi di mettere Hogan a riposo, pagando fino all'ultimo centesimo l'impegno contrattuale che lo legava alla federazione, ma senza inserirlo in alcuno spettacolo televisivo promosso dalla federazione. Hulk Hogan, che aveva promesso ai suoi "hulkamaniacs" che questa sarebbe stata la sua ultima grande corsa nella WWE, riesce ad escogitare uno stratagemma per scavalcare questa decisione contrattuale imposta da Vince McMahon. Indossa una maschera, si fa chiamare Mr.America e firma un nuovo contratto con Stephanie McMahon per apparire a SmackDown!. L'unico sistema che avrebbe avuto Vince McMahon per sbarazzarsi anche di questa nuova incarnazione dell'acerrimo rivale, sarebbe stato quello di rivelare la sua reale identità, ma nonostante questa sia più che palese (dati gli inconfondibili tratti somatici di Hulk Hogan), Vince non riesce a smascherare Mr.America neanche con l'ausilio della macchina della verità.
Tuttavia, pochi mesi più tardi, dopo aver avuto una breve "faida" con il leggendario rivale di lunga data "Rowdy" Roddy Piper, Mr.America si smaschera da solo alla fine di un incontro a SmackDown! all'inizio dell'estate del 2003, sicuro che le telecamere fossero ormai spente, per festeggiare con i "fans". Invece, una telecamera riesce a riprendere tutta la scena, rivelando quello che tutti sapevano ma che non potevano dimostrare, ovvero che Mr.America non era altri che Hulk Hogan.
In realtà, l’uscita dalla federazione è stata decisa di comune accordo tra Vince McMahon e lo stesso Hogan che, costretto a ritornare ad indossare una maschera alla soglia dei cinquanta anni come ai tempi del suo debutto in Florida, non apprezzava la direzione creativa intrapresa dal suo personaggio. Tuttavia, con tale episodio, si chiude anche questa parentesi di The Hulkster nella World Wrestling Entertainment.


IL RITORNO IN GIAPPONE, LA HALL OF FAME E LE SUCCESSIVE APPARIZIONI ALLA WWE E SULLA SCENA INDIPENDENTE (2003-2009)
Hogan ritorna sul ring in ottobre nella New Japan Pro Wrestling a Tokyo, dove sconfigge l'asso giapponese Masahiro Chono nel corso dell'evento Ultimate Crush.
Al termine della contesa, nel corso di una conferenza stampa, Hulk Hogan viene aggredito da Jeff Jarrett, divenuto uno dei principali azionisti, nonchè lottatore di una nuova federazione sorta a Memphis nel Tennessee poco prima dell'estate del 2002: la NWA:TNA (National Wrestling Alliance: Total Nonstop Action). Hogan comincia a promuovere una sua partecipazione ad un "pay per view" previsto da questa federazione per la fine di novembre e chiamato Bound for Glory, ma il progetto viene accantonato quando Hulk è costretto nuovamente a finire sotto i ferri per un altro inaspettato intervento chirurgico al solito ginocchio sinistro.

Se si fa eccezione per un paio di comparse dietro le quinte al “pay per view” della TNA Victory Road nel novembre del 2004 ed in un episodio di SmackDown! nel 2005, Hogan esce completamente dal giro del wrestling professionistico per almeno due anni, dedicando il suo tempo a promuovere la carriera di cantante “pop” della figlia Brooke, grazie anche ad una sorta di “reality-show” chiamato Hogan Knows Best che vedeva come protagonisti la famiglia dell’Immortale.

Il 2 aprile 2005, la World Wrestling Entertainment ha deciso di introdurre i nomi di The Iron Sheik, “Mr. Wonderful” Paul Orndorff, “Cowboy” Bob Orton, Jimmy Hart, Nikolai Volkoff, “Rowdy” Roddy Piper e dell’Immortale Hulk Hogan nella “Hall of Fame” (“Stanza della Fama”) della compagnia, celebrando le carriere di questi leggendari campioni in una grande cerimonia all’Universal Amphitheatre di Hollywood in California.
Quando la notizia è stata comunicata durante l'episodio del programma settimanale Monday Night Raw del 28 febbraio 2005, il telecronista americano Jim Ross ha testualmente dichiarato che, nel mondo del wrestling, nessuno meritava più di Hulk Hogan questo prestigioso riconoscimento. Ed anche il suo collega Jerry "the King" Lawler è sembrato essere assolutamente d’accordo con lui.
L’introduzione nella Hall of Fame della WWE ha di fatto segnato il ritorno di Hogan sulle scene, con un’apparizione a WrestleMania il giorno successivo, alcuni incontri disputati a RAW ed una faida con Shawn Michaels che ha portato ad un incontro tra i due a SummerSlam nell’estate di quell’anno.

Nel 2006 Hogan torna di nuovo sul ring a SummerSlam per affrontare e sconfiggere Randy Orton, dopo una breve rivalità tra i due che ha visto pochissime apparizioni in scena da parte di Hulk.

Nei mesi e negli anni successivi, Hogan è stato molto occupato in impegni al di fuori del wrestling, quali la conduzione di alcuni programmi televisivi (si ricordano American Gladiators sulla NBC e Hulk Hogan’s Celebrity Championship Wrestling su CMT) ed una sopraggiunta crisi familiare che lo ha portato al divorzio da sua moglie Linda.

Nel periodo che va dal 2007 al 2009, si contano infatti pochissime apparizioni di Hulk su un ring di wrestling, fatta eccezione per un incontro con The Big Show organizzato nella primavera del 2007 dalla Memphis Wrestling in un evento chiamato Clash of the Legends ed un paio di brevi interventi a WWE RAW.


IL DEBUTTO ALLA TNA WRESTLING (2009-2010)
Lontano dal ring, Hogan consolida il suo rapporto di amicizia e di lavoro con Eric Bischoff, conosciuto all’epoca della permanenza alla WCW. In giro cominciano a venir fuori voci che vorrebbero Hogan e Bischoff collaborare alla realizzazione di una nuova compagnia di wrestling in nord-America per competere nuovamente con la WWE. Ma i due insieme prima lanciano il già citato “show” Hulk Hogan’s Celebrity Championship Wrestling e poi, nel novembre del 2009, organizzano un “tour” itinerante in quattro città australiane chiamato “Hulkamania: let the battle begin”, che vede Hulk Hogan tornare sul ring per affrontare nel “main-event” di tutti e quattro gli “show” il suo antico ed acerrimo rivale “Nature Boy” Ric Flair!

Ma circa un mese prima che questo “tour” avesse luogo, una notizia aveva letteralmente sconvolto l’intero panorama del wrestling mondiale, che da allora non sarebbe più stato come prima! Nell’ottobre del 2009 infatti, Hulk Hogan ed Eric Bischoff annunciano nel corso di una conferenza stampa organizzata al Madison Square Garden di New York, il loro ingresso alla Total Nonstop Action Wrestling! La presidentessa della TNA Dixie Carter, sempre nel corso della conferenza, comunica che Hulk ed Eric sono i suoi nuovi soci in affari.
Il debutto effettivo di Hulk Hogan ed Eric Bischoff alla TNA avviene in una puntata speciale del programma settimanale TNA iMPACT!, per l’occasione trasmesso in diretta lunedì 4 gennaio in competizione con WWE RAW. Hogan e Bischoff portano una vera e propria ventata di novità alla TNA, rivoluzionando di fatto la compagnia con una serie di cambiamenti (quali il ritorno al classico ring a quattro lati e l’acquisizione di alcune grandissime “superstars” del wrestling internazionale) messi in atto per permettere al programma TNA iMPACT! di spostarsi al lunedì sera e dare così nuovamente vita alla “Monday Night War” (anche se solo per un paio di mesi)! Ciò avviene lunedì 8 marzo 2010 e per l’occasione Hulk Hogan torna sul ring per affrontare, in coppia con Abyss, il “team” formato da Ric Flair ed AJ Styles.

La carriera sportiva ed agonistica di Hulk Hogan sembra comunque essersi definitivamente conclusa. Oggi The Hulkster è un atleta in semiattività ed alla TNA svolge un ruolo extra ring, molto simile a quello occupato dai “general-manager” della WWE. Dopotutto, all’età di cinquantasette anni e dopo più di trent’anni di dure battaglie, credo che un giusto riposo sia più che meritato per lui.

Ma questa è la lunga storia dei debutti, degli addii e dei ritorni di Hulk Hogan nel mondo del wrestling. Una storia che dovrebbe insegnarci a non mollare mai, neanche quando tutto sembra essere perduto. Oltre ai temibili avversari del ring, Hulk Hogan ha dovuto affrontare anche nemici ben più temibili nell'arco della sua lunga carriera: il nepotismo di Eddie Graham e di Verne Gagne, i primi guadagni tutt'altro che gratificanti, la fatica ed i rigori della vita sulla strada, i pregiudizi di Bob Backlund, l’uscita dal “tunnel” degli steroidi anabolizzanti, la sete di potere di Vince Russo, gli infortuni sempre in agguato, lo sciacallaggio dei nuovi "mass media", i problemi che hanno distrutto la sua famiglia e portato alla separazione dalla moglie. Ma alla fine The Hulkster ne è sempre uscito a testa alta, dimostrando che lavorando duramente, stringendo i denti e credendoci davvero, le porte del successo sono sempre pronte ad aprirsi.
Questa è la favola della Hulkamania, un favola che tutti noi appassionati di wrestling abbiamo avuto la fortuna di vivere, chi più, chi meno, in prima persona ed un giorno potremo tramandarla ai nostri figli ed ai nostri nipoti.
Una favola che speriamo, si chiuderà come nella miglior tradizione, con un bellissimo lieto fine.
Comunque vada a finire questa favola, una cosa è certa: nonostante i mille ostacoli e le infinite battaglie, la "Hulkamania" non morirà mai e questo “lieto fine”, sono pronto a scommetterci, è ancora ben lungi dall’essere arrivato… brothers!!!

*** Articolo aggiornato al maggio 2010 ***

"Titan Morgan" Manuele Poli

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